Al via un corso di formazione rivolto a avvocati, bancari, insegnanti o medici
da Libertà, 09/02/15
Che cosa deve fare un datore di lavoro se un proprio dipendente chiede anticipi sospetti sullo stipendio e gira voce che se li giochi alle “macchinette”? Che cosa può fare l’insegnante di una bimba che racconta che i suoi genitori litigano in continuazione per problemi economici, seppure lavorino entrambi? Come deve comportarsi un bancario che si accorge che un correntista sta dilapidando i risparmi della sua famiglia?
Avvocati, consulenti del lavoro, medici, bancari, educatori, commercianti e anche sacerdoti. Sono tante le figure che per il loro lavoro entrano in contatto con persone che soffrono di dipendenza da gioco d’azzardo e che, pur non essendo operatori socio-sanitari, si chiedono cosa fare e a chi rivolgersi quando intercettano una vittima del gioco.
Per dare loro alcune risposte concrete il Centro di servizio per il volontariato di Piacenza ha organizzato un percorso formativo specifico per i professionisti in campo amministrativo, legale e sanitario che potrebbero entrare in contatto con il gioco d’azzardo problematico: un ciclo di tre incontri che si terranno nella sede di Svep, in via Capra 14/b a Piacenza, mercoledì 28 febbraio (ore 18-20), sabato 7 marzo (ore 9-13) e mercoledì 18 marzo (ore 18-20).
Ce ne ha parlato la counselor Alessandra Bassi che, insieme a Fausta Fagnoni, coordina il corso. «La dipendenza dal gioco è un problema che sta crescendo continuamente – ricorda – e sempre più persone entrano in contatto con le vittime. Alcune sono moralmente attente e si chiedono se è giusto tacere il problema ai familiari; altre vivono lo stesso dilemma per ragioni professionali. Si pensi al bancario che vede il proprio correntista prosciugare il proprio conto: se informa i familiari viola la sua privacy, se non li avvisa viola il loro diritto di sapere che la loro famiglia si avvia verso il crack».
Il corso rientra nel più ampio progetto di prevenzione e sensibilizzazione sul gioco d’azzardo Dalla trappola alla rete, sempre promosso da Svep e questo step dedicato ai professionisti si è dato anche l’obiettivo di reperire nuovi volontari “specializzati”: «Ci piacerebbe creare una rete di professionisti in grado di dare alle famiglie un supporto specialistico», precisa la Bassi.
Le otto ore di corso saranno gestite in collaborazione con l’associazione varesina And, cui fanno capo le due relatrici: le psicologhe e psicoterapeute Roberta Smaniotto e Roberta Capitanucci che oltre a lavorare per l’Asl di Varese è anche presidente di Alea, un’altra importante associazione nazionale sul gioco d’azzardo.
Per iscriversi al corso, che è gratuito e aperto a tutti, è necessario contattare gli organizzatori all’indirizzo email: dazzardo. anche. no@gmail. com oppure lo Svep al numero 0523/306120 o all’indirizzo email: info@svep. piacenza. it.
Sara Bonomini